VASCO ROSSI
Rossi Vasco nasce a Zocca (Modena) nel 1952, da mamma casalinga e padre camionista; da bambino vince il concorso "L'Usignolo d'Oro", più tardi si diploma ragioniere.
Nel 1975 fonda "Radio Punto Zocca", una delle prime radio private in Italia, e si fa apprezzare come dj, ma sogna di fare il cantautore. Scrive canzoni nella sua cameretta e pian piano, timidamente, inizia a farle ascoltare in giro, finché nel 1977 la Jeans gli produce il primo singolo, e l'anno dopo esce l'album Ma cosa vuoi che sia una canzone, distribuito nella sola Emilia-Romagna, che passa praticamente inosservato. Il debutto di Vasco Rossi è un bel disco; a metà strada tra psichedelia acustica e rock cantautorale, racconta con uguale trasporto di ragazze difficili, di amori finiti o che stanno per finire, di sogni e anche di sociale. "Silvia" e "Tu che dormivi piano" sono dolci e straniati quadretti onirici di un mondo, quello femminile, che il (quasi) giovane Vasco cerca di capire tra riverberi e arpeggi acustici; sull'altro versante, è sferzante l'ironia sociale di "Ambarabaciccicoccò", e l'amara rassegnazione della sua controparte arrabbiata, "Ed il tempo crea eroi", country all'italiana al gusto di incazzatura proletaria. E poi c'è "Jenny e pazza", sette minuti di malinconia, ballata psichedelica con lungo assolo finale di moog e la Pfm che racconta un'altra storia dura, di incomprensione e disagio.
Il successivo Non siamo mica gli americani1979) (, uscito per la Carosello, replica la stessa formula, con qualche apertura in più verso un rock sanguigno e chitarristico, e dei toni marcatamente più salaci. E' un'altra buona prova, forse superiore alla precedente, e rispetto a essa molto più "acida" dal punto di vista testuale: lo si intuisce fin dalla copertina, con una bandiera a stelle e strisce... bianca rossa e verde, e dalle memorabili "Fegato fegato spappolato" e "(per quello che ho da fare) Faccio il militare", inni allo scazzo più totale e patrimonio di una generazione, quella che esce dagli anni 70 e si avvicina agli 80, che ha perso ogni riferimento e ogni ideale e si è ritrovata a fare i conti con la propria individualità e il proprio individualismo, sospesi tra il sarcasmo indirizzato verso la mentalità bigotta e provinciale dell’Italietta conservatrice e il nichilismo di versi come "La sera che arriva non è mai diversa dalla sera prima...ci vuol qualcosa per tenersi a galla sopra questa merda e non importa se domani mi dovrò svegliare ancora con quel gusto in bocca". Ma se con questo disco il Rossi comincia a farsi notare, è soprattutto grazie a uno degli episodi più rock e al tempo stesso più dolci dell'album, un altro esempio di canzone-analisi su quel mondo femminile che Vasco osserva stupito: quell' “Albachiara" che di lì a qualche anno diventerà un inno da stadio facendo del rocker di Zocca un mito della musica popolare italiana.
Il terzo album è del 1980 e si intitola Colpa d'Alfredo. Il "personaggio Vasco" sta cominciando a formarsi, via via allontanandosi dall'immagine del giovane ingenuo, un po' scontroso e arrabbiato, per dare vita a quella del rocker politicamente scorretto, strafottente e straviziato. La title track, in certi passaggi quasi un plagio degli Who di "Baba O'Riley", racconta una storia di donne - sempre meno ragazzine innocenti o difficili e sempre più troie (sic) - e di negri (sic) nell’hinterland modenese (sic): quantomeno grottesco, di certo mai sentito in Italia. Per l'epoca è un bel pugno nello stomaco, ma il Rossi si può ancora permettere di cantare tutto quello che gli passa per la testa senza avvertire il peso che di lì a qualche anno comporterà l'essere diventato un mito per le giovani generazioni. Per il resto, il disco è equamente diviso tra numeri rock talvolta davvero duri ("Asilo Republic" è hardcore-punk allo stato brado) con testi ironici o nonsense ("Alibi" su tutte, dall'atmosfera allucinata) e ballate strappalacrime (la dolcissima "Anima fragile" per voce e pianoforte, la trasognata "Tropico del Cancro" ispirata alla letteratura beat). Il disco ottiene un grande successo, complici alcune stroncature da parte della critica: memorabile quella di Nantas Salvalaggio, dopo un'apparizione televisiva: "Vasco Rossi... Per descriverlo , mi ci vorrebbe la penna di un Grosz, di un Maccari: un bell'ebete, anzi un ebete piuttosto bruttino, malfermo sulle gambe, con gli occhiali fumè dello zombie, dell'alcolizzato , del drogato "fatto" [...] Gente della Tv, della stampa, del governo, ma quando faremo un'indagine seria, un calcolo approssimativo, di tutti i giovani che si sono "fatti", che si sono procurati un passaporto per l'altro mondo, sulle orme dei cantori dell'eroina, come quel tale Lou Reed, che a Milano si pronuncia giustamente Lùrid?".
Le partecipazioni al Festival di Sanremo, Vado al massimo, Vita spericolata e la vittoria al Festivalbar con Bollicine
L'esperienza che cambia radicalmente la carriera di Vasco è la partecipazione al Festival di Sanremo. Nonostante il festival non appartenga all'orizzonte artistico del rocker, quest'ultimo e il suo entourage decidono di sfruttare la crescente popolarità del cantante facendolo partecipare all'importante vetrina offerta dalla Rai.
Così, nel 1982, Vasco partecipa al Festival con la canzone Vado al massimo, che contiene un'ironica risposta a Nantas Salvalaggio (nel testo viene apostrofato come quel tale che scrive sul giornale). La performance del rocker fece scalpore: al termine della sua esecuzione, nell'atto di abbandonare il palco, Vasco si infilò il microfono nella tasca della giacca, con l'intenzione di darlo al concorrente successivo. A causa del filo troppo corto, tuttavia, esso gli si sfilò e cadde a terra, creando un boato in sala, facendo diffondere l'opinione che lo avesse gettato intenzionalmente sul pavimento, per spregio nei confronti della manifestazione. Fu lo scalpore che proprio il rocker di Zocca voleva creare per distinguersi dagli altri partecipanti.
Nell'aprile dello stesso anno esce l'album omonimo, che resterà in classifica per sedici settimane e che sarà subito seguito da un tour che si protrarrà fino a dicembre. Arriva anche il primo riconoscimento ufficiale per Vasco, che vince il Premio Nazionale de «Il Paroliere”, assegnatogli nella megadiscoteca «Marabù» di Reggio Emilia, come rivelazione dell'anno con il brano Ogni volta.
«E ogni volta che non sono coerente
Ogni volta che non è importante
Ogni volta che qualcuno si preoccupa per me
Ogni volta che non c'è proprio quando la stavo cercando
Ogni volta, ogni volta quando
E ogni volta che non c'entro
Ogni volta che non sono stato
Ogni volta che non guardo in faccia a niente
E ogni volta che dopo piango
Ogni volta che rimango con la testa tra le mani
E rimando tutto a domani»
(da Ogni volta, 1982)
Altri brani da ricordare sono Canzone, Splendida giornata, La noia e Sono ancora in coma.
L'anno seguente, nel 1983, Vasco Rossi si ripresenta a Sanremo con Vita spericolata. La canzone, che, pur entrando in finale al Teatro Ariston, si classificò al penultimo posto nella graduatoria e raggiunse lo stesso anno solo il sesto posto nella classifica dei 45 giri, diventerà col passare del tempo uno dei classici della musica italiana e sarà successivamente reinterpretata da Francesco De Gregori, che la inserirà nell'album dal vivo Il bandito e il campione, e ripresa da Gino Paoli nel brano Quattro amici.
«Voglio una vita spericolata, voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata, voglio una vita come Steve McQueen
Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormi mai
Voglio una vita, la voglio piena di guai
E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al "Roxy Bar"»
(da Vita spericolata, 1983)
Anche in questa occasione la partecipazione del rocker emiliano fece scalpore: all'attacco dell'ultimo ritornello Vasco abbandonò improvvisamente il palco, ma la base musicale continuò a suonare e la voce dell'artista continuò a sentirsi, rendendo palese il fatto che la manifestazione si svolgesse in playback.
Segue l'uscita dell'album Bollicine, una vera e propria rivoluzione nell'ambito del panorama musicale italiano, che porta al massimo livello più o meno tutti i temi chiave del canzoniere dell’artista, destinati da qui in poi a doversi confrontare con questo disco per essere compresi nella loro evoluzione e che sarà inserito, nel 2012, al primo posto nella lista de I 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone. È il sesto album in sei anni, quello che consacra definitivamente Vasco Rossi a icona del rock italiano. Resta in classifica per 35 settimane vendendo oltre 1 000 000 di copie, e si piazza come quinto album più venduto dell'anno. L'ironica e provocatoria canzone Bollicine, farcita di slogan e frasi ad effetto (con chiari riferimenti all'uso della cocaina), è un pungente attacco alle pubblicità e ai loro falsi miti, che arrivano a saturare le menti dei più giovani.
«Coca-Cola, e sei protagonista
Coca-Cola, per l'uomo che non deve chiedere, mai
Con tutte quelle tutte quelle bollicine
Coca cosa? Coca-Cola
Coca-Cola, e sai cosa bevi
Io la Coca-Cola me la porto a scuola
Coca-Cola sì, Coca-Cola: coca, casa e chiesa»
(da Bollicine, 1983)
Il brano funziona e ha da subito un forte impatto vincendo il Festivalbar, con un concerto dall'Arena di Verona. Altri brani celebri dell'album sono Una canzone per te, che secondo alcuni critici musicali, come Michele Monina e Dario Salvatori, tratta della genesi delle sue canzoni, oltre a rappresentare il manifesto artistico dell'autore, Portatemi Dio e Giocala. Il tour per promuovere l'album, durato quasi dieci mesi, è un trionfo. È sicuramente uno dei periodi di massimo successo dal punto di vista musicale, ma non dal punto di vista umano: secondo alcuni biografi, in quel periodo Vasco è farmaco-dipendente, vive come se fosse sempre su un palco, non dorme per notti e giorni interi mentre continua ad assumere anfetamina e Lexotan, tanto da costringere il manager Guido Elmi ad annullare alcuni concerti.
Nel 1983 si approfondisce anche la collaborazione con gli Stadio, per i quali scrive il testo del brano Acqua e sapone, che diverrà hit nazionale anche in quanto colonna sonora dell'omonimo film di Carlo Verdone. L'anno dopo ulteriori interventi di Vasco Rossi con gli Stadio sono il testo e la voce (con cori di Lucio Dalla) in La faccia delle donne, brano di spicco dell'omonimo album della band di Curreri.
Va bene, va bene così e Cosa succede in città
«Vasco Rossi è l'unico credibile nel ruolo di rocker in Italia. L'unico ad essere riuscito a portare la canzone d'autore nel rock»
Nell'aprile 1984 esce il primo album dal vivo Va bene, va bene così, che resterà in classifica 33 settimane, di cui 8 al primo posto (in totale ha venduto più di 1 000 000 di copie ottenendo 10 dischi di platino), e in quell'anno risulterà l'album più venduto in Italia. L'unico brano inedito è quello che dà il titolo all'album e sarà successivamente reinterpretato da Mina. Ad agosto comincia il Va bene, va bene così Tour.
Di lì a poco, nel 1985, pubblica l'album Cosa succede in città, e partecipa per la seconda volta al Festivalbar. L'album rappresenta sotto certi aspetti un nuovo inizio per il cantautore, ma sebbene contenga canzoni storiche poi divenute pilastri delle composizioni di Vasco, come Toffee, Una nuova canzone per lei e Dormi, dormi, secondo alcuni critici per i testi e i contenuti viene considerato piuttosto "fiacco", anche a causa delle vicende che lo precedettero, il disco però col tempo è stato ampiamente rivalutato. Cosa succede in città restò in classifica per 29 settimane (sesto album più venduto dell'anno) e fu seguito dal relativo tour.
Si chiude così una fase particolarmente intensa della carriera del rocker con quasi 250 concerti tenuti in soli 4 anni.
Per due anni sparisce completamente. Qualcuno parla di esaurimento nervoso, ma è un periodo in cui Vasco ricerca sé stesso, si disintossica dalle anfetamine e rivede vecchi amici d'infanzia. Di quel periodo è anche la frequentazione con il collega Zucchero Fornaciari. A Zocca, insieme al bluesman reggiano, compone il testo di Pippo, contenuto in Blue's, concedendo poi a Zucchero la completa paternità delle strofe.
La consacrazione (1987-1992)
C'è chi dice no, la rottura con la Steve Rogers Band, Liberi liberi, la conquista dei grandi stadi e il 'no' ai Rolling Stones
Nel 1987 Vasco torna sulla scena pubblicando C'è chi dice no, album che venderà oltre 1.000.000 di copie e che resterà in classifica 38 settimane, di cui 12 consecutive in testa. Lavoro molto ben accolto anche dalla critica, che lo valuta come un disco ispirato e sfaccettato, contraddistinto da ribellione e romanticismo. L'album va considerato a tutti gli effetti una pietra miliare per la storia del cantautorato rock italiano e la Title track, successivamente reinterpretata da Gianna Nannini e inserita nell'album Hitalia, è un duro inno contro i luoghi comuni e le omologazioni.
«Tanta gente è convinta che ci sia nell'aldilà qualche cosa, chissà
Quanta gente comunque ci sarà, che si accontenterà
C'è qualcuno, che non sa
più cos'è un uomo
C'è qualcuno, che non ha
rispetto per nessuno
C'è chi dice no, c'è chi dice no!
Io non ci sono
C'è chi dice no, c'è chi dice no!
Io non mi muovo»
(da C'è chi dice no, 1987)
Fra i brani più celebri si ricordano anche Vivere una favola, Ciao, Brava Giulia] e Ridere di te. Dal relativo tour, durato sei mesi e diviso tra spazi chiusi e spazi aperti, viene estratta e distribuita una doppia cassetta in VHS dal titolo "Vasco Rossi Live '87".Il successo è tale che perfino Adriano Celentano lo vuole ospite in Rai. Lui inizialmente accetta, per poi cambiare idea il giorno prima della trasmissione facendo infuriare i vertici dell'emittente televisiva, che minacciano di bandirlo per sempre da ogni trasmissione.
Il sempre crescente successo di spettatori costringe il cantante ad abbandonare i palazzetti per orientarsi verso spazi più ampi: inizia l'epoca degli stadi.
Vasco Rossi in un concerto del 1989
Nel 1989, prima dell'uscita dell'album Liberi liberi realizzato per conto della EMI, Guido Elmi e la Steve Rogers Band abbandonano Rossi, che si ritrova praticamente da solo con Maurizio Lolli. Senza Solieri e Riva, parte comunque il Blasco Tour, il cui grande successo porta alla pubblicazione dell'album dal vivo Fronte del palco, contenente l'inedito Guarda dove vai.
Vasco racconta a Michele Monina "1989: Prima svolta radicale artisticamente, con album Liberi Liberi che rappresenta il punto di non ritorno. Senza Guido Elmi al mio fianco, senza i compagni di tante avventure, Massimo Riva e Maurizio Solieri... ho imparato la lezione e mi sono sobbarcato anche tutta la parte tecnica - che a me piace poco - di produzione dell’album".
Ne scaturisce un lavoro più malinconico, disilluso e riflessivo rispetto ai precedenti, a partire dal singolo che dà il titolo all'album, ma che riscuote ugualmente successo risultando il secondo album più venduto dell'anno vendendo 900 000 copie e che rappresenta una sorta di snodo nella discografia del cantante.
«Liberi liberi siamo noi
Però liberi da che cosa? Chissà cos'è, chissà cos'è
Finché eravamo giovani
era tutta un'altra cosa, chissà perché, chissà perché
Forse eravamo stupidi,
però adesso siamo cosa?
Che cosa che, che cosa se
Quella voglia, la voglia di vivere
Quella voglia che c'era allora
Chissà dov'è, chissà dov'è...»
(direttamente da Liberi...liberi, del 1989)
Fra i brani più celebri si ricordano inoltre Domenica lunatica ...Muoviti, Tango... (della gelosia) e Dillo alla Luna, successivamente reinterpretato da Mia Martini, che lo inserirà nell'album La musica che mi gira intorno.
L'anno successivo vengono organizzati in rapida successione (10 e 14 luglio) due concerti rispettivamente negli stadi San Siro a Milano e Flaminio a Roma, per un totale di circa 117 000 spettatori. Con il concerto di Milano, Vasco Rossi diventa il terzo artista italiano, dopo Edoardo Bennato nel 1980 e Claudio Baglioni nel 1985 e nel 1986, a raccogliere un numero di fan così ampio da riempire lo stadio Giuseppe Meazza. Una parte del concerto di Milano viene pubblicata nell'album Vasco live 10.7.90 San Siro
Gli eventi di Milano e Roma si riveleranno molto significativi, decretando non solo una svolta nella carriera del rocker, ma anche una sorta di rivincita della musica italiana nei confronti delle grandi star internazionali: la stessa sera in cui Vasco si esibì a Milano, Madonna si esibì a Roma, con un'esibizione che ebbe decisamente minor fortuna rispetto a quella di Vasco. Per il concerto di Roma, il promoter italiano dei Rolling Stones David Zard, propose all'allora manager di Vasco Enrico Rovelli di dare luogo a un mega-evento affiancando a Mick Jagger e Keith Richards il rocker emiliano, ma la proposta non fu accettato. Da questi due concerti, viene prodotto un video in VHS, ristampato nel 2006 in DVD, dal titolo Fronte del palco live 90, mentre il Fronte del palco tour si protrarrà per tutto il 1991.
Nel 1989 torna a collaborare con gli Stadio, per i quali scrive il testo della hit radiofonica Stupidi dell'album Puoi fidarti di me.
Dopo una breve sosta, Vasco torna nel 1993 con Gli
spari sopra, disco che se da un lato rattrista per il tentativo di
"ringiovanire" l'immagine del musicista con un improbabile look da
hard-rocker in motocicletta con capelli lunghi e bandana, stivali e jeans
sdruciti, chiodo e occhiali da sole, dall'altro rincuora un po' sul versante
musicale, contenendo alcune delle canzoni più riuscite del "secondo
periodo" ("Vivere", "Gabri", "Stupendo!",
"L'uomo che hai di fronte") in una notevole varietà di stili e suoni,
con una band di supporto notevolmente affiatata (la Steve Rogers Band lo aveva
lasciato qualche anno prima in cerca di gloria).
E', ahimè, l'ultimo colpo di coda del vecchio leone; il successivo Nessun
pericolo per te (1996) è fiacco, Canzoni per me (1998)
comincia a essere irritante, Stupido Hotel (2001) e Buoni
o Cattivi (2004) sono inascoltabili.
Tra raccolte, live e celebrazioni di ogni tipo, Vasco è in questi anni adorato
da folle oceaniche che riempiono autodromi e stadi, e recita alla perfezione il
suo ruolo di ricco intrattenitore di mezza età - forse con meno boria di altri
suoi colleghi di pari, se non minore caratura. A lui va comunque riconosciuto
il merito di aver aperto le porte del rock alle grandi masse in Italia,
importando e soprattutto sdoganando presso i più una "rock'n'roll way of
life" che pareva inconciliabile con l'italico modo di vivere e di pensare.
Nel 2008 Vasco Rossi rilascia Il mondo che vorrei,
un album di inediti a quattro anni da Buoni o cattivi: tra i brani
anche quel "Basta poco", uscito un anno prima via internet. L'opening
track/ title track è una cavalcatona rockettata, scritta e studiata
per essere cantata negli stadi: gli arrangiamenti sempre molto pacchiani, il
"lalalalalala" finale e sei minuti di puro melodismo hard-rock in
stile "cariatidi americane". "Gioca con me" è un po' Aerosmith rivisitati
da una emo-punk-band. Il Vasco di oggi è questo, obbligato in un
angolo a compiacere le migliaia e migliaia di fans che comprano i suoi dischi,
che indossano le t-shirt con il suo faccione, che riempiono
i sansiri. Conscio di questo, il
"Blasco" ricama una dozzina di brani con tutto ciò che gli è
richiesto: melodia, tanta melodia, rifforama chitarristico da capelli lunghi al
vento e qualche pera in vena, cavalcatone chitarristiche con qualche arrangiamento
orchestrale, ritornello catchy al primo ascolto.
Insomma, Vasco Rossi fa il dovuto. E' ormai un patto di sangue tra lui e il suo
pubblico. Lui regala loro un album di inediti ogni 3/4 anni e una decina di
concerti all'anno in estate. Loro ricambiano comprando qualsiasi cosa abbia il
suo marchio. In Italia, svanito Renato Zero e il suo circolo di adepti sorcini,
è l'unico che vanta questo seguito da politica "do ut des".
Non è un disco di musica, da molto Vasco Rossi non fa dischi di musica
(primissimi anni Novanta). I suoi sono prodotti commerciali, scrive canzoni per
la pubblicità e per i fans. Che poi gli riesca anche discretamente è
probabilmente dovuto ad un innato talento melodico. E il talento non lo si
perde per strada, quando lo si ha. Vasco Rossi ce l'ha, ma oggi prevale il
commercio e il compiacimento.
Vasco Rossi nel frattempo annuncia "mi dimetto da rockstar" nel corso
di un'intervista televisiva, ma continua a riempire gli stadi. Ormai è talmente
nazionalpopolare da diventare oggetto di un video-tape tra
il legal e l'illegal, trasmesso nell'ultima puntata di
"Report" di Milena Gabanelli. Trasversale ovunque lo si voglia
leggere. È un totem. E di contro il totem regala. Regala stornelli da ricantare
sotto la doccia o in macchina, da ascoltare con l'iPod, mentre si
cammina per strada. Sono cose semplici. Devono essere cose semplici. Sono
colonne sonore per l'adolescente e per l'operaio, per l'impiegato e il
professionista. Deve essere capito da tutti. Difficile quindi che possa
sfuggire a certo snobismo che ha accompagnato, accompagna e accompagnerà Vasco,
fino a ché vorrà salire su un palco. Questione tra l'altro messa di recente in
discussione, non si sa se per motivi promozionali o altro.
Il Rossi è ormai oggi un italiano medio, un po' calvo, un po' arrotondato.
Sfugge anche alle critiche di chi lo vorrebbe un rocker decaduto, come il Jeff
Bridges di "Crazy
Heart". Vasco Rossi è un Battisti cresciuto
sul finire degli anni Settanta e vissuto nella bambagia degli Ottanta. Vasco
Rossi è questo, è San Remo, è nazional-popolare, anche se interpreta il ruolo
del "fuori sistema", dell'alternativo, del ribelle. Ma quel tipo di
ribelle che alla fine piace anche alla nonna. Un rebel with a cause,
insomma. Il maledetto di famiglia, a cui tutti vogliono tanto bene.
Nel 2011 esce Vivere o niente,
un nuovo disco di inediti senza infamia né lode. Il solito Vasco.
Ad aprire "Vivere non è facile", un mantra da cantare, carne
appetitosa per i pubblicitari, rima da regalare a tutti quelli a cui la vita
sta girando un po' storta. È la captatio benevolontiae che
fattura, bellezza. C'è dentro tutto Vasco: il passo lento, la melodia,
l'incedere più ritmato, il passaggio hard-rock, l'assolo di chitarra. Ti
ritrovi a casa dopo un paio di secondi dal play.
"Manifesto futurista della nuova umanità": titolo fuori dal comune,
da manuale noiosissimo, di quelli che vedi leggere ai disoccupati fuori dalle
facoltà di Filosofia. Presuntuoso e scherzoso il titolo, il brano presenta
interventi vocali a rischio afonia dopo un paio di mesi di tour, ma perfetti
per essere intonati dal pubblico astante. Vasco Rossi sa anche questo. Un disco
è un tour. Un tour è un evento. E l'evento deve essere coinvolgente.
"Eh... già": l'onomatopeismo totale del cantore emiliano diventa
titolo. Trascrizione del Rossi di oggi, formato biografia autoironica. Di un
patetismo discreto. Patetismo che il video non cela del resto, con la
rappresentazione di un vecchio galletto spelacchiato e impacciato. "Non
sei quella che eri" non può essere stata scritta oggi. È un bozzetto
sospeso tra il primissimo Vasco e il cantautorato bislacco di Rino
Gaetano: che poi il tutto si trasformi in una paccottiglia Meat Loaf
dispiace.
Vasco Rossi continua a scrivere discrete musiche e canzoni di musica leggera
italiana. Gli "artisti" di zona se li sognano di notte brani del
genere. Venderebbero l'anima al primo incrocio. Fatturerebbero un annetto e
via. Vasco Rossi continua a farlo da trent'anni. Con estrema naturalezza, tra
l'altro. La formula l'ha trovata. Che piaccia o meno è questione di sapori che
si predilige gustare. In ogni caso ha vinto lui. Pare anche in pace con se
stesso. Bontà sua.
2013-2016: Sono innocente e i Live Kom
Il 21 gennaio 2013 esce il singolo L'uomo più semplice,] che raggiunge il primo posto nella classifica di vendite A marzo, Rossi chiarisce i motivi per cui ha deciso di tornare sulle scene, dicendo, con un filo di ironia, che le sue dimissioni da rockstar non sono state accettate.
Il 9 giugno 2013 prende il via, dallo stadio Olimpico di Torino, il tour Vasco Live Kom '013, che prevede quattro concerti nel capoluogo piemontese e tre allo stadio Renato Dall'Ara di Bologna. Il tour, che segna il ritorno sul palco di Vasco, vede la partecipazione di oltre 271 000 spettatori.
Il 15 ottobre 2013 esce il singolo Cambia-menti, brano che guadagna immediatamente la prima posizione nella classifica dei singoli più venduti in Italia, che sottintende il messaggio "cambia-la-mente" e che offre vari spunti di riflessione attraverso un testo intergenerazionale.
«Cambiare opinione non è difficile
Cambiare partito è molto facile
Cambiare il mondo è quasi impossibile
Si può cambiare solo se stessi
Sembra poco ma se ci riuscissi
Faresti la rivoluzione
Vivere bene o cercare di vivere
are il meno male possibile
E non essere il migliore
Non avere paura di perdere
E pensare che sarà difficile
Cavarsela da questa situazione»
(da Cambia-menti, 2013])
Poco dopo vengono comunicate le date del tour Vasco Live Kom '014, che vede il cantante impegnato allo stadio Olimpico di Roma e allo stadio Giuseppe Meazza di Milano. Alle quattro date inizialmente previste ne vengono poi aggiunte altre tre, per un totale di quasi 400 000 spettatori cumulativi. Il 14 marzo esce il singolo Dannate nuvole, che anticipa l'album in uscita a novembre.
Nell'aprile 2014 Rossi firma un accordo con la casa discografica Universal Records per la pubblicazione dei successivi tre album.
Il 25 giugno 2014 parte il Vasco Live Kom '014. In occasione della preparazione dello show allo stadio Olimpico di Roma, il cantautore annuncia di voler dare alla propria musica una svolta metal, affermando che «a forza di fare rock duro è inevitabile finire nel metal, è una evoluzione naturale” Questo tour raggiunge la cifra di circa 400 000 spettatori, per un incasso certificato di oltre 26 milioni di dollari, entrando al secondo posto nella classifica mondiale "Hot Tours 2014" di Billboard, secondo dopo i Rolling Stones.
Il successivo album di inediti, intitolato Sono innocente, preceduto il 24 ottobre dall'uscita del secondo singolo Come vorrei, presenta sonorità, come già anticipato dal rocker, orientate verso l'heavy metal e rappresenta una sorta di resoconto della carriera artistica in cui il Vasco uomo mette sotto processo la star, arrivando infine ad assolverla
«Sono innocente ma qui qualcuno è sempre pronto a giudicare / Qualche incidente di gioventù che ancora mi fa male / Sparatemi ancora / Così vedremo chi cade, chi perde, chi ruba e chi sorride e ha la pelle dura / Facciamo una prova / Vediamo come te la giochi, se vivi tra due fuochi, se cadi come un pollo o resti in piedi come Rocky / Sono innocente ma, ma non mi fido più»
(da Sono innocente ma..., 2014)
Il disco esce all'inizio di novembre del 2014, sarà il più venduto dell'anno e segna un riavvicinamento con alcuni vecchi collaboratori (il brano Sono innocente ma... presenta come coautori Roberto Casini e Andrea Righi, entrambi ex membri della Steve Rogers Band). Inusuale è anche la presenza di un brano strumentale. Inoltre, tra le tracce bonus, vi si trovano un inedito di Vasco scritto all'età di quindici anni (Marta piange ancora) e una canzone del figlio Luca (L'ape regina), entrambi co-prodotti e arrangiati da Saverio Principini e registrati e mixati agli Speakeasy Studios LA di Los Angeles da Marco Sonzini e lo stesso Saverio Principini. Fra i brani più celebri si ricordano anche Quante volte e Guai.
Nel maggio 2015 la rivista Rolling Stone dedica la copertina a Vasco Rossi e pubblica una sua lunga intervista
A seguito dell'uscita del nuovo album, il 7 giugno 2015 parte dallo stadio San Nicola di Bari il Vasco Live Kom '015, in cui Vasco torna ad esibirsi negli stadi più importanti d'Italia, per un totale di 14 date, tra cui una allo stadio San Paolo di Napoli, dove mancava da undici anni. Il tour è caratterizzato da importanti record di presenze e di spettatori (600 000) e in scaletta, oltre ai nuovi brani del nuovo disco, trovano posto alcuni importanti ripescaggi del passato come Deviazioni, Credi davvero e Gli angeli. Alla fine del tour, Rossi torna in studio per registrare il ritornello del brano Tutti contro tutti, contenuto in Miss nostalgia, nuovo album degli Stadio. Il brano in questione segna, di fatto, il ritorno di Vasco Rossi al duetto con Gaetano Curreri, dopo il brano La faccia delle donne, pubblicato nei primi anni ottanta.
L'11 settembre 2015 presenta al Festival di Venezia il film documentario Il Decalogo di Vasco.
Il 18 marzo 2016 esce Tutto in una notte - Live Kom 015, composto da due CD, due DVD e un Blu-ray, contenente la registrazione del concerto di Napoli, interamente in presa diretta audio e video e montato in cabina di regia da Pepsy Romanoff, già regista del videoclip di Come vorrei.
Dopo un periodo di pausa, il cantante torna sul palco con il Vasco Live Kom '016. Gli organizzatori del Live Kom decidono di compensare la mancanza di Roma tra le date del tour 2015, fissandone una "continuazione" con due date allo stadio Olimpico previste per il 22 e il 23 giugno, poi portate a quattro, con l'aggiunta del 26 e 27 giugno. Questa serie di concerti rappresenta un nuovo primato di date consecutive nello stadio romano, dove Rossi stesso arrivò a tenere tre concerti nel 2014. Per le quattro date vengono venduti complessivamente 205 000 biglietti.
Modena Park e le attività recenti (dal 2017 a oggi)
2017: i quarant'anni di carriera con la raccolta VascoNonStop e il record di pubblico al Modena Park
Durante la promozione dei concerti allo stadio Olimpico di Roma, Vasco annuncia il concerto-evento Modena Park 2017, in programma al parco Enzo Ferrari di Modena il 1º luglio 2017, per celebrare i suoi quarant'anni di carriera. Per promuovere tale evento, l'11 novembre 2016 viene pubblicato il cofanetto VascoNonStop, contenente 69 brani, di cui quattro inediti, compresi i due singoli estratti, Un mondo migliore, pubblicato il 14 ottobre 2016, e Come nelle favole pubblicato il 14 marzo 2017. I restanti due sono L'amore ai tempi del cellulare e Più in alto che c'è. I quattro inediti verranno inseriti in un CD singolo nel secondo EP del cantante Vasco Modena Park 01 07 17, pubblicato in edizione limitata il 9 giugno 2017 per anticipare l'evento del Modena Park 2017.
Con oltre 220 000 biglietti venduti per il Modena park 2017, Vasco Rossi ottiene così il record mondiale di spettatori paganti per un singolo concerto, strappando il primato agli A-ha, che nel 1991 a Rio de Janeiro riunirono 198 000 paganti.
Questo concerto sarà anche ricordato per altri record: dagli spettatori televisivi (poco più di 5 milioni)[310] e nei cinema (oltre 50 000 biglietti emessi per seguire l'evento nelle sale)[311] al record dei fan che, pur di essere in prima fila, si accampano al Modena Park già un mese prima dell'evento, come Steve Tomasin di Casarsa della Delizia.
Il 31 luglio 2017 muore improvvisamente Guido Elmi, per quasi quarant'anni produttore discografico e direttore artistico di Vasco Rossi.[314]
Nell'autunno 2017 viene diffusa alla radio come singolo la versione live di Colpa d'Alfredo eseguita al Modena Park 2017. Il 1º dicembre 2017 esce in anteprima in alcuni cinema Vasco Modena Park - Il film, dal 4 al 7 dicembre 2017 distribuito in tutte le sale d'Italia, che ripercorre il giorno di Modena Park 2017, arricchendolo di contenuti inediti e delle riflessioni dello stesso Rossi.] Il film è diretto da Pepsy Romanoff e distribuito da QMI Stardust in collaborazione con Universal Music. esce il cofanetto Vasco Modena Park, registrazione del concerto modenese del 1º L'8 dicembre il 1 luglio precedente.
2018-2020: i VascoNonStop Live e i due nuovi singoli
Dopo aver comunicato le date del VascoNonStop Live 2018, che vede il cantante impegnato negli stadi italiani in undici date nei mesi di maggio e giugno 2018, il bassista Claudio Golinelli, colpito da un malore durante le prove a Lignano Sabbiadoro, viene sostituito da Andrea Torresani (Golinelli è stato comunque presente per suonare il brano Siamo solo noi il 21 giugno a Messina).
Durante un incontro con il fan club a settembre 2018, Vasco annuncia il VascoNonStop Live 2019 che comprende sei date allo Stadio San Siro di Milano (nuovo record assoluto di date consecutive nello stadio milanese) e due date alla Fiera di Cagliari. Inoltre anticipa la notizia di un nuovo singolo in uscita a novembre con videoclip diretto dal regista Pepsy Romanoff. In autunno ritorna in studio di registrazione insieme al produttore Celso Valli, a Nicola Venieri e all'amico Gaetano Curreri per ultimare il singolo intitolato La verità pubblicato il 16 novembre. Il nuovo brano, scritto insieme a Roberto Casini, prende spunto da una poesia scritta dallo stesso Vasco durante il 2011 e pubblicata nel suo libro La versione di Vasco del 2012 ("Viviamo tempi nuovi" è l'incipit della poesia originale). Il 25 Settembre 2019 pubblica il singolo Se ti potessi dire che anticipa l'album live VascoNonStop Live, album che documenta il VascoNonStop Live 2019.
I due VascoNonStop Live registrano complessivamente un'affluenza di oltre 875 000 spettatori e il 25 novembre 2019, esce al cinema il film Vasco Non Stop Live 018+019.
Per l'estate 2020 viene organizzato il VascoNonStop Live Festival, una tournée nei principali festival rock italiani. Tuttavia, a causa delle restrizioni imposte dal governo italiano per limitare il diffondersi della pandemia di COVID-19, il tour viene annullato e riprogrammato per l'estate 2021.
Il 3 agosto 2020 prende parte all'omaggio a Fabrizio De André in Crêuza de mä pe Zêna, rivisatazione del celebre brano del cantautore genovese presentata durante l'inaugurazione del Viadotto Genova San Giorgio.
Il 3 novembre 2020 il cantante annuncia che il primo singolo del nuovo album uscirà il 1º gennaio 2021.
2021-presente: Siamo qui, i Vasco Live e un nuovo singolo
Il nuovo brano di Vasco Rossi, intitolato Una canzone d'amore buttata via, viene presentato il primo giorno dell'anno nel corso del programma televisivo Danza con me, condotto da Roberto Bolle, che sancisce il ritorno dell'artista in televisione, a quindici anni dalla sua ultima apparizione televisiva come ospite. Il 7 gennaio viene pubblicato il video ufficiale della canzone e viene annunciata la data di pubblicazione del nuovo album composto da 10 brani inediti, che uscirà il 12 novembre 2021.
Il 14 aprile 2021 Rossi annuncia che i concerti programmati per giugno, già posticipati di un anno nel 2020, saranno rimandati al 2022 a causa del perdurare dell'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia, mentre l'agenzia Live Nation comunica che le nuove date non faranno più parte del calendario dei festival a cui appartenevano, anche se si svolgeranno negli stessi luoghi.
Il 26 luglio 2021 il cantante annuncia che il concerto inaugurale della nuova tournée si terrà a Trento il 20 maggio 2022. Il 12 settembre comunica tramite i social che il nuovo album di inediti si intitolerà Siamo qui e il 1 Ottobre che al Vasco Live 2022 saranno aggiunte cinque nuove date negli stadi di Napoli, Torino, Messina, Bari e Ancona. Il 15 ottobre pubblica il secondo singolo estratto dall'album, la title-track Siamo qui, insieme al visual video della canzone, mentre il 20 ottobre viene pubblicato il video ufficiale diretto da Pepsy Romanoff.
L'autore stesso spiega che la title-track è ispirata alla condizione umana e ai suoi problemi, derivanti dall'essere in una civiltà che pensa solo al profitto e in cui la tecnologia non è più al servizio dell'uomo ma è esclusivamente al servizio di se stessa, aggiungendo che è il brano attorno a cui è stato costruito l'intero disco e nel quale l'artista si rivolge a un alter ego, che rappresenta la sua parte oscura e onirica.
«Siamo qui pieni di guai / A nascondere quello che sei dentro quello che hai / Ma com'è, ma cos'è, ma dov'è / Siamo qui soli e delusi / A confondere quello che sei dentro quello che usi / Ma com'è, ma cos'è / Puoi rispondermi, puoi rispondermi / O vuoi nasconderti, o vuoi proteggerti / E quando non lo sai neanche perché lo fai / Ti basta piangere oppure ridere»
(da Siamo qui, 2021)
Il 21 Novembre 2021 , come preannunciato a inizio anno dal cantante, esce Siamo qui, suo diciottesimo album in studio, definito dal critico Massimiliano Perrotta un lavoro riuscito e variegato,e che guadagna dopo soli sette giorni la prima posizione degli album più venduti in Italia e la top 5 degli album più scricati al mondo su iTunes consentendo a Rossi il raggiungimento di un nuovo primato: essere primo in classifica degli album più venduti in 5 decenni differenti.
Il 22 marzo 2022 vien resa nota la collaborazione del rocker con il rapper Marracash, che sarà ospite speciale nella nuova versione del brano La pioggia alla domenica, pezzo contenuto nell'ultimo album del cantautore Siamo qui. Marracash già aveva campionato l'arpeggio di chitarra de Gli angeli nel suo brano Io, ottenendo le congratulazioni da parte dello stesso Vasco. I due artisti decidono di devolvere i proventi del singolo, pubblicato il 25 marzo a Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, a favore dei piccoli coinvolti nella guerra in Ucraina.
Il 20 maggio parte da Trento il Vasco Live 2022, composto da 11 date che termineranno il 30 Giugno a Torino
Il 10 giugno 2022 esce il singolo L'amore l'amore, il cui video è stato girato durante la prima tappa del tour, anche nella versione remix del duo musicale tedesco Twocolors. Il 13 Giugno il rocker comunica tramite i social che il Campidoglio gli consegnerà la Lupa capitolina, massimo riconoscimento che Roma Capitale conferisce a personalità illustri che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura e nell'immaginario collettivo della città.
Il Vasco Live 2022 raduna oltre 700.000 spettatori registrando sold out in tutte e 11 le date del tour.
Dopo aver conquistato il primo posto per il maggior numero di spettatori conseguito negli ultimi live, il rocker comunica che a giugno 2023 ci sarà il Vasco Live 2023 negli stadi e che il 14, 15 e 16 novembre 2022 uscirà in anteprima solo nei cinema il Vasco Live Roma Circo Massimo. Inoltre annuncia che il 21 ottobre 2022 uscirà il singolo Patto con riscatto già incluso nell'ultimo album in studio del cantautore.
L'8 novembre 2022 il cantante rende note le date del nuovo tour, definendolo una prosecuzione di quello precedente, comunicando che si terrà negli stadi di Bologna, Roma, Palermo e Salerno con doppio appuntamento per ogni città. Il 25 novembre, a causa della grande richiesta (venduti 260.000 biglietti nelle prime quattro ore dall'apertura delle prevendite), vengono aggiunte altre due date a Bologna. Il 6 marzo il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad annuncia che il tour del cantautore comincerà il 2 giugno dallo Stadio Romeo Neri. A Salerno, con le 2 date sold-out del 28 e del 29 giugno 2023, termina il Vasco Live 2023, evento che ha riunito più di 450.000 persone nelle 11 date previste.
A settembre del 2023 è presente nel docufilm dedicato a Enzo Jannacci, del regista Giorgio Verdelli, Enzo62 Jannacci - Vengo anch'io, dove racconta di un episodio che lo lega al cantautore milanese. Sempre nel mese di settembre annuncia l'uscita di una docuserie in cinque puntate su Netflix che ripercorre le molte storie che stanno dietro le sue canzoni e la contestuale uscita di un nuovo singolo dal titolo Gli sbagli che fai, pubblicato il 27 settembre.
Il 29 dicembre 2023 la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana pubblica la notizia del conio di una moneta dal valore di cinque euro dedicata al brano del cantautore Albachiara, con emissione a partire dal 2024.
Il 7 giugno inizia il Vasco Live 2024, che comprende sette date allo Stadio San Siro di Milano (nuovo record assoluto di date consecutive nello stadio milanese, portando a 36 le volte che il rocker si è esibito al Meazza in carriera, altro record assoluto) e quattro date allo Stadio San Nicola di Bari. Il tour raduna oltre 600.000 spettatori registrando sold out in tutte le date
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